Post operazione otoplastica

Può essere molto interessante capire cosa avviene durante la post-operazione otoplastica, però prima di parlare di questo aspetto dobbiamo capire bene di cosa si tratta. Innanzitutto diciamo che l’otoplastica è un’operazione chirurgica che ci permette di correggere gli inestetismi delle orecchie, modificando dimensioni, forma e attaccatura in modo da migliorare l’armonia del viso e anche in un certo senso la propria autostima.

 L’otoplastica per essere più precisi viene chiamata chirurgia estetica delle orecchie perché ci permette di rimodellare e riposizionare le orecchie prominenti cioè quelle che si chiamano orecchie a sventola o ad ANSA.

In questo modo possiamo correggere difetti che possono essere addirittura presenti già quando siamo nati o post traumatici perché magari c’è una perdita parziale o completa dell’orecchio o magari orecchie troppo grandi o troppo piccole, o ancora il lobo troppo lungo, troppo largo e tante altre cose.

 Questo tipo di operazione può anche servire nel momento in cui c’era stata in passato un’operazione che aveva demolito il padiglione auricolare per via dell’asportazione di un tumore, e questo è ovviamente uno dei casi più gravi.

 In pratica le orecchie a sventola rappresentano un difetto congenito che riguarda circa l’1% della popolazione mondiale, numero da non sottovalutare perché si parla di circa 100 milioni di individui in tutto il mondo.

 Spesso ci si chiede se c’è un limite d’età per quanto riguarda l’intervento di otoplastica, e la risposta è assolutamente no, anche se comunque, così come dicono gli esperti, è preferibile aspettare che il padiglione auricolare si sviluppi in maniera completa oppure aspettare che ci sia una forte motivazione personale.

 Di sicuro se questa operazione si fa da piccoli il tutto avverrà di solito tra i 6/14 anni cioè quell’età nella quale alcuni difetti estetici possono essere imbarazzanti per quel bambino, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con i coetanei che può generare delle profonde insicurezze.

 Diciamo anche che è l’otoplastica viene richiesta anche da adulti proprio perché non vogliono più avere quel difetto estetico.

 Decorso post operatorio dell’otoplastica

 Tornando al focus dell’articolo possiamo dire che l’intervento dell’otoplastica dura circa due ore, però non è assolutamente doloroso e terminerà con una medicazione chiamata a turbante, che dovrà essere mantenuta per circa 48 ore, durante le quali bisognerà rimanere a riposo e con la testa sollevata.

 Nel momento in cui poi viene rimosso il turbante verrà applicata ancora per cinque giorni e per 24 ore di fila una fascia contenitiva come quella che vediamo e non tennista oppure una fascia per i capelli.

 Dopo circa otto giorni non sarà più necessario averlo nelle ore diurne, però per almeno tre settimane il consiglio è mantenerla di notte. in ogni caso a partire dal terzo giorno si possono riprendere le normali attività lavorative, evitando però attività faticose oppure sauna bagno turco, ancora esposizione al sole.

In ogni caso non ci sono particolari controindicazioni, anche se nelle prime 48 ore ci possono essere un pochino di gonfiori ed ecchimosi, ma raramente ci saranno infezioni o cicatrici.


Link Utili:

La chirurgia dell’orecchio esterno interviene sia sulle vere e proprie malattie del padiglione auricolare che sugli eventuali difetti estetici dell’orecchio esterno.
Il cosiddetto “orecchio a sventola” è presente sin dalla nascita. Questa particolare forma dell’orecchio è da attribuire a una malformazione della cartilagine che, non piegandosi formando così una sorta di conca, rimane dritta e piatta. Il difetto non è soltanto congenito ma anche ereditario: per averne prova basti osservare l’incidenza di soggetti con orecchie di questo tipo nello stesso ambito famigliare.
Il problema delle orecchie “a sventola” resta comunque confinato al solo piano estetico dato che la loro forma non interferisce in alcuna maniera con la funzionalità dell’apparato uditivo. Sul piano dell’immagine, invece, la malformazione del padiglione auricolare può creare anche dei complessi ed in ogni caso costituisce una “stonatura” all’armonia e alla bellezza del viso. I disagi non sono inoltre proporzionali all’età: anche un bambino di pochi anni può “vergognarsi” delle proprie orecchie, magari perché canzonato con insistenza dai propri coetanei.
La correzione chirurgica delle orecchie, che fino a qualche anno fa richiedeva il ricovero ospedaliero e una lunga convalescenza, è diventata ora una questione di pochi minuti. “L’otoplastica”, riferisce uno specialista, “si realizza adesso in day hospital, consentendo il ritorno alle mura domestiche poche ore dopo l’operazione. Un vantaggio per il paziente, soprattutto se in tenera età, che non dovrà sopportare, dal punto di vista pratico ma anche psicologico, il peso di una degenza fuori casa e di un post-operatorio un tempo piuttosto doloroso.”
L’intervento è accessibile anche ai bambini di 5-6 anni: dopo quest’età, infatti, le orecchie non subiscono rilevanti modificazioni e nel contempo si possono prevenire quei comprensibili complessi legati ad un inestetismo che invita facilmente a scherzi e freddure.
Sulla questione sono concordi anche gli psicologi: meglio intervenire in età pre-scolare non solo per migliorare l’estetica ma anche per non incrinare l’immagine di sé. (Wikipedia)

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