L’otoplastica riduttiva è uno dei tanti interventi di chirurgia estetica conosciutissimo dal grande pubblico che ormai non esita ad andare ad aggiornarsi, non perché ne abbia sempre bisogno direttamente, però per esempio potrebbe informarsi un genitore di tutto ciò per uno dei figli o delle figlie che ha questo inestetismo che magari lo sta mettendo molto in difficoltà perché viene preso o viene presa in giro a scuola, cosa che purtroppo soprattutto in età adolescenziale succede spesso.
Di sicuro questa problematica delle orecchie prominenti è un problema molto diffuso sia in ambito maschile che femminile, ed è una situazione che crea un certo disagio dal punto di vista psicologico e crea una sorta di complesso, tanto che molte persone che hanno questa tipo di peculiarità dal punto di vista estetico evitano anche di farsi fare delle foto magari quando sono degli amici ad una festa per fare un esempio.
Questo tipo di inestetismo mette in difficoltà soprattutto quelle persone che hanno un taglio di capelli corti e quindi magari succede più nel mondo maschile, perché in questo modo le orecchie grandi sono molto più in evidenza, rispetto magari ad una donna che porta i capelli lunghi e quindi magari le orecchie grandi tendono comunque a vedersi, ma non in un modo così evidente.
Per questo motivo a un certo punto queste persone quello che fanno è comunque andare a parlare con un chirurgo plastico o se ne hanno uno di riferimento oppure ne cercano uno tramite passaparola con amici o amiche. in modo da poter capire se ci sono i requisiti per intervenire con un’otoplastica riduttiva.
Quest’ultimo non servirà a risolvere definitivamente il problema delle orecchie a sventola, ma servirà a diminuire la dimensione delle orecchie per rendere questo inestetismo meno evidente.
Si arriverà a questo obiettivo asportando una piccola porzione dell’orecchio, e cioè un triangolino della parte superiore mantenendo il contorno esterno dello stesso, e ottenendone la riduzione per quanto riguarda la lunghezza.
Il primo passo prima di sottoporsi ad un intervento di otoplastica riduttiva è una visita specialistica con il proprio chirurgo di riferimento
A prescindere se vogliamo sottoporci ad un intervento di otoplastica riduttiva di cui stiamo parlando in questo articolo. oppure a qualsiasi altro intervento di chirurgia estetica una prima visita specialistica con il nostro chirurgo plastico di riferimento è fondamentale, e anzi è decisiva
Intanto perché se non conosciamo questo chirurgo è un modo per conoscersi reciprocamente, e sarà una possibilità per lui o lei di spiegarci come funziona questo tipo di intervento per esempio per quanto riguarda l’anestesia locale o generale.
E soprattutto ci dovrà istruire sulle precauzioni che dobbiamo prendere prima e dopo l’intervento per poterlo ottimizzare al meglio, e per poter ottenere dei risultati in certi casi davvero eccezionali.
E a tal proposito potrebbe mostrarci anche delle foto prima e dopo di altri pazienti o altre pazienti che si sono sottoposte all’intervento, così noi capiamo che risultati possiamo ottenere, e che risultati non possiamo ottenere, anche per evitare di illuderci e poi di rimanerci male.
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La chirurgia dell’orecchio esterno interviene sia sulle vere e proprie malattie del padiglione auricolare che sugli eventuali difetti estetici dell’orecchio esterno.
Il cosiddetto “orecchio a sventola” è presente sin dalla nascita. Questa particolare forma dell’orecchio è da attribuire a una malformazione della cartilagine che, non piegandosi formando così una sorta di conca, rimane dritta e piatta. Il difetto non è soltanto congenito ma anche ereditario: per averne prova basti osservare l’incidenza di soggetti con orecchie di questo tipo nello stesso ambito famigliare.
Il problema delle orecchie “a sventola” resta comunque confinato al solo piano estetico dato che la loro forma non interferisce in alcuna maniera con la funzionalità dell’apparato uditivo. Sul piano dell’immagine, invece, la malformazione del padiglione auricolare può creare anche dei complessi ed in ogni caso costituisce una “stonatura” all’armonia e alla bellezza del viso. I disagi non sono inoltre proporzionali all’età: anche un bambino di pochi anni può “vergognarsi” delle proprie orecchie, magari perché canzonato con insistenza dai propri coetanei.
La correzione chirurgica delle orecchie, che fino a qualche anno fa richiedeva il ricovero ospedaliero e una lunga convalescenza, è diventata ora una questione di pochi minuti. “L’otoplastica”, riferisce uno specialista, “si realizza adesso in day hospital, consentendo il ritorno alle mura domestiche poche ore dopo l’operazione. Un vantaggio per il paziente, soprattutto se in tenera età, che non dovrà sopportare, dal punto di vista pratico ma anche psicologico, il peso di una degenza fuori casa e di un post-operatorio un tempo piuttosto doloroso.”
L’intervento è accessibile anche ai bambini di 5-6 anni: dopo quest’età, infatti, le orecchie non subiscono rilevanti modificazioni e nel contempo si possono prevenire quei comprensibili complessi legati ad un inestetismo che invita facilmente a scherzi e freddure.
Sulla questione sono concordi anche gli psicologi: meglio intervenire in età pre-scolare non solo per migliorare l’estetica ma anche per non incrinare l’immagine di sé. (Wikipedia)