L’otoplastica non chirurgica è un trattamento che serve a correggere le orecchie a sventola e senza dover ricorrere. un intervento chirurgico di cui spesso molte persone hanno paura anche se non se ne parla mai
Infatti possono essere quelle persone che hanno avuto fin da bambini e fin da adolescenti questo problema delle orecchie a sventola che ha sempre causato loro un disagio dal punto di vista psicologico, anche perché spesso a quell’età questi bambini o adolescenti vengono presi in giro dai compagni, e poi quello provoca dei danni all’autostima che ci si porta dietro, anche da adulti con tutte le conseguenze del caso.
Anzi sono spesso gli stessi genitori che a un certo punto decidono di andare a parlare con un chirurgo plastico per capire come funziona questo trattamento per i loro figli adolescenti, e parliamo di adolescenti e non dei bambini perché per poter sottoporre è meglio che lo sviluppo si sia completato.
Ormai ci sono molte procedure all’avanguardia che tra l’altro permettono anche di mostrare a pazienti in anteprima il risultato di correzione ottenibile grazie a degli strumenti, che riescono a stabilire il grado di correzione e soprattutto fanno presente al paziente quello che può ottenere da quel trattamento, e anche quello che non può ottenere per non regalare false illusioni.
Rispetto a questo trattamento l’obiettivo dovrà essere sempre quello di dare al padiglione auricolare la forma che si vuole, ma soprattutto farla mantenere nel tempo, perché poi la sfida è quella.
Non parliamo di un trattamento complesso che dura molto tempo e anzi si può andare tra i 10 e 15 minuti all’interno del quale il chirurgo plastico inserisce questo dispositivo in anestesia locale, e quindi parliamo di una tecnica mini invasiva alla fine della quale il paziente o la paziente potrà tornare alla sua vita normale senza nessun tipo di problema
Si parla in ogni caso di dispositivi molto sicuri che non spezzano le fibre elastiche cartilaginee e non sarà necessario nemmeno un bendaggio compressivo: semplicemente la persona in questione potrebbe avere per qualche giorno quella zona gonfia, ma niente di paragonabile al tradizionale intervento chirurgico di otoplastica, visto che qui i tempi di recupero sono molto brevi.
Se prima non troviamo un chirurgo estetico è inutile pensare ad un intervento di otoplastica
Spesso molte persone come si suol dire fanno i conti senza l’oste, e magari vanno ad informarsi pure su internet con articoli come questo rispetto a un trattamento o un intervento di chirurgia estetica senza ancora aver trovato un chirurgo estetico e plastico di cui fidarsi al 100%.
Per trovarlo le possibilità sono varie e ci si può affidare semplicemente ai consigli di una persona cara che magari ne ha già uno di fiducia di riferimento e ci darà i contatti e fisseremo una prima visita specialistica, e questa è un’ottima possibilità per non perdere tempo alla ricerca.
Altrimenti l’alternativa sarà andarci a guardare i loro siti internet per capire un po’ di più e poi magari contattarli per telefono.
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La chirurgia dell’orecchio esterno interviene sia sulle vere e proprie malattie del padiglione auricolare che sugli eventuali difetti estetici dell’orecchio esterno.
Il cosiddetto “orecchio a sventola” è presente sin dalla nascita. Questa particolare forma dell’orecchio è da attribuire a una malformazione della cartilagine che, non piegandosi formando così una sorta di conca, rimane dritta e piatta. Il difetto non è soltanto congenito ma anche ereditario: per averne prova basti osservare l’incidenza di soggetti con orecchie di questo tipo nello stesso ambito famigliare.
Il problema delle orecchie “a sventola” resta comunque confinato al solo piano estetico dato che la loro forma non interferisce in alcuna maniera con la funzionalità dell’apparato uditivo. Sul piano dell’immagine, invece, la malformazione del padiglione auricolare può creare anche dei complessi ed in ogni caso costituisce una “stonatura” all’armonia e alla bellezza del viso. I disagi non sono inoltre proporzionali all’età: anche un bambino di pochi anni può “vergognarsi” delle proprie orecchie, magari perché canzonato con insistenza dai propri coetanei.
La correzione chirurgica delle orecchie, che fino a qualche anno fa richiedeva il ricovero ospedaliero e una lunga convalescenza, è diventata ora una questione di pochi minuti. “L’otoplastica”, riferisce uno specialista, “si realizza adesso in day hospital, consentendo il ritorno alle mura domestiche poche ore dopo l’operazione. Un vantaggio per il paziente, soprattutto se in tenera età, che non dovrà sopportare, dal punto di vista pratico ma anche psicologico, il peso di una degenza fuori casa e di un post-operatorio un tempo piuttosto doloroso.”
L’intervento è accessibile anche ai bambini di 5-6 anni: dopo quest’età, infatti, le orecchie non subiscono rilevanti modificazioni e nel contempo si possono prevenire quei comprensibili complessi legati ad un inestetismo che invita facilmente a scherzi e freddure.
Sulla questione sono concordi anche gli psicologi: meglio intervenire in età pre-scolare non solo per migliorare l’estetica ma anche per non incrinare l’immagine di sé. (Wikipedia)