Intervento di otoplastica

Quando parliamo di un intervento di otoplastica come facciamo in questo articolo Intanto stiamo parlando del mondo della chirurgia estetica, che come sappiamo l’obiettivo di aiutare le persone che hanno degli inestetismi che li mettono in difficoltà anche dal punto di vista emotivo e soprattutto dal punto di vista dell’autostima e in questo caso si sta parlando delle famigerate orecchie a sventola e c’è quelle orecchie  sproporzionate rispetto a tutto il resto ed è un qualcosa che fa soffrire molte persone.

 Questo intervento praticamente servirà a rimodellare la cartilagine o di un padiglione auricolare o di tutti e due dipendendo dalla situazione specifica, perché non tutti i pazienti e le pazienti si ritrovano nella stessa situazione di partenza appunto.

 Intanto il chirurgo estetico quando controllerà la situazione da vicino vorrà capire come poter intervenire sulla parte esterna dell’orecchio e cioè quella che noi vediamo anche ad occhio nudo e che sappiamo essere formata dal condotto uditivo esterno e del padiglione auricolare e quest’ultimo riguarda una struttura cartilagine rivestita di cute.

 Per quanto riguarda le orecchie come succede anche per il naso chiaramente le caratteristiche sono familiari, nel senso che magari ci possono essere genitori o nonni che hanno le stesse orecchie e hanno lo stesso tipo di inestetismo.

 Va sempre ricordato che appunto si tratta di un inestetismo e non di una patologia, perché comunque la persona non ha problemi di udito perché le orecchie a sventola non alterano la sua capacità uditiva.

Infatti, una persona che prende in considerazione la possibilità di sottoporsi ad un intervento del genere lo fa per queste orecchie che possono essere non solo a sventola ma anche sproporzionate o malformate e lo fa perché si sente in imbarazzo con sé stessa e soprattutto in imbarazzo dal punto di vista relazionale e magari anche dalle battute che gli fanno gli amici o colleghi di lavoro.

 Che per chi le fa sembrano delle cose innocue però per una persona che magari ci soffre da molto tempo per una questione di autostima può sviluppare una sorta di fobia, tanto che nemmeno una foto vuole fare per non far vedere queste orecchie a sventola.

 La prima visita specialistica da un chirurgo estetico fa sempre la differenza

Come dicevamo da titolo di questa seconda parte la prima visita specialistica da un chirurgo plastico è sempre importante non solo per questo intervento di otoplastica, ma per qualsiasi altro tipo di intervento e lo è per molti motivi.

 Infatti, la stessa serve per chiarire molte questioni che riguardano lo stesso intervento e quindi ad esempio le precauzioni che devono essere prese prima e dopo per ottimizzare al meglio i risultati che si possono ottenere.

 Ma soprattutto il chirurgo plastico potrà mostrare al futuro o alla futura paziente delle foto prima e dopo di altre persone che si sono sottoposte allo stesso intervento e così che gli può far capire i risultati che si possono raggiungere e quelli che non si possono raggiungere per non fargli creare delle aspettative troppo alte. 

Link Utili:

La chirurgia dell’orecchio esterno interviene sia sulle vere e proprie malattie del padiglione auricolare che sugli eventuali difetti estetici dell’orecchio esterno.
Il cosiddetto “orecchio a sventola” è presente sin dalla nascita. Questa particolare forma dell’orecchio è da attribuire a una malformazione della cartilagine che, non piegandosi formando così una sorta di conca, rimane dritta e piatta. Il difetto non è soltanto congenito ma anche ereditario: per averne prova basti osservare l’incidenza di soggetti con orecchie di questo tipo nello stesso ambito famigliare.
Il problema delle orecchie “a sventola” resta comunque confinato al solo piano estetico dato che la loro forma non interferisce in alcuna maniera con la funzionalità dell’apparato uditivo. Sul piano dell’immagine, invece, la malformazione del padiglione auricolare può creare anche dei complessi ed in ogni caso costituisce una “stonatura” all’armonia e alla bellezza del viso. I disagi non sono inoltre proporzionali all’età: anche un bambino di pochi anni può “vergognarsi” delle proprie orecchie, magari perché canzonato con insistenza dai propri coetanei.
La correzione chirurgica delle orecchie, che fino a qualche anno fa richiedeva il ricovero ospedaliero e una lunga convalescenza, è diventata ora una questione di pochi minuti. “L’otoplastica”, riferisce uno specialista, “si realizza adesso in day hospital, consentendo il ritorno alle mura domestiche poche ore dopo l’operazione. Un vantaggio per il paziente, soprattutto se in tenera età, che non dovrà sopportare, dal punto di vista pratico ma anche psicologico, il peso di una degenza fuori casa e di un post-operatorio un tempo piuttosto doloroso.”
L’intervento è accessibile anche ai bambini di 5-6 anni: dopo quest’età, infatti, le orecchie non subiscono rilevanti modificazioni e nel contempo si possono prevenire quei comprensibili complessi legati ad un inestetismo che invita facilmente a scherzi e freddure.
Sulla questione sono concordi anche gli psicologi: meglio intervenire in età pre-scolare non solo per migliorare l’estetica ma anche per non incrinare l’immagine di sé. (Wikipedia)

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