Bendaggio otoplastica

Il bendaggio otoplastica come vedremo meglio all’interno dell’articolo è una parte molto importante del post-intervento di chirurgia plastica che poi di quello si sta parlando e soprattutto sarà parte integrante e parte importante del recupero post-operatorio e soprattutto servirà ad ottimizzare al meglio i risultati.  L’otoplastica in generale è un intervento che fa parte del mondo della chirurgia estetica che dobbiamo distinguere dalla medicina estetica, perché tutti e due hanno l’obiettivo di aiutare una persona a migliorare ed eliminare degli inestetismi che in questo caso riguardano le orecchie a sventola, solo che ci arrivano in maniera molto diversa perché la chirurgia prevede interventi chirurgici e la medicina prevede dei trattamenti.  In questo caso parliamo di un procedimento chirurgico che può essere eseguito su persone di tutte le età e quindi i bambini dagli 8 anni in poi e cioè da quando lo sviluppo dell’orecchio è terminato e anche da adulti, uomini e donne indistintamente. La prima fase di questo intervento così importante riguarda una prima visita specialistica dal chirurgo estetico che abbiamo scelto e che magari ci ha potuto consigliare qualche amico o un collega di lavoro che già si sottoposto a questo o a qualche altro intervento di chirurgia estetica.  Prima visita molto importante perché ci si potrà scambiare delle impressioni e noi possiamo fare tutte le domande del caso rispetto all’intervento e quindi rispetto alle precauzioni da prendere prima e quelle da prendere dopo come appunto il bendaggio.  Così come il chirurgo in questione vorrà guardare le nostre orecchie per capire come intervenire e in genere si fa riferimento alla possibilità di ridimensionare e riposizionare e ridisegnare le stesse per raggiungere l’aspetto che noi desideriamo.  Questo significa in certi casi la rimozione di una porzione di cartilagine e la riduzione delle dimensioni dell’orecchio e anche la correzione della loro posizione e tutto ciò utilizzando delle tecniche che, chiaramente lo specialista in questione, conosce molto bene per la sua formazione e per la sua esperienza sul campo.  Il bendaggio post-operatorio è una precauzione molto importante di un intervento di otoplastica Sempre dopo un intervento estetico e non solo questo di otoplastica bisogna prendere delle precauzioni e in realtà bisogna prenderle anche dopo e una di quelle più comuni è quella che segnalavamo nel titolo di questa seconda parte e cioè un bendaggio post-operatorio. Bendaggio che comunque deve essere applicato dopo l’intervento per mantenere l’orecchio nella nuova posizione e soprattutto lo si utilizza per ridurre il gonfiore che comunque ci può essere e lo stesso dovrà essere indossato il tempo che serve ed è quello che viene indicato dal chirurgo che giustamente ha come interesse primario di una corretta guarigione.  Da questo punto di vista bisogna seguire tutte le indicazioni del chirurgo estetico e questo significa evitare di toccare o graffiare l’aria bendata e anche evitare di dormire sul lato operato e soprattutto non bisogna esporre le orecchie all’acqua e all’umidità e se ci fosse bisogno per un qualche dolore utilizzare dei farmaci prescritti sempre dallo stesso medico. 

Link Utili:

La chirurgia dell’orecchio esterno interviene sia sulle vere e proprie malattie del padiglione auricolare che sugli eventuali difetti estetici dell’orecchio esterno.
Il cosiddetto “orecchio a sventola” è presente sin dalla nascita. Questa particolare forma dell’orecchio è da attribuire a una malformazione della cartilagine che, non piegandosi formando così una sorta di conca, rimane dritta e piatta. Il difetto non è soltanto congenito ma anche ereditario: per averne prova basti osservare l’incidenza di soggetti con orecchie di questo tipo nello stesso ambito famigliare.
Il problema delle orecchie “a sventola” resta comunque confinato al solo piano estetico dato che la loro forma non interferisce in alcuna maniera con la funzionalità dell’apparato uditivo. Sul piano dell’immagine, invece, la malformazione del padiglione auricolare può creare anche dei complessi ed in ogni caso costituisce una “stonatura” all’armonia e alla bellezza del viso. I disagi non sono inoltre proporzionali all’età: anche un bambino di pochi anni può “vergognarsi” delle proprie orecchie, magari perché canzonato con insistenza dai propri coetanei.
La correzione chirurgica delle orecchie, che fino a qualche anno fa richiedeva il ricovero ospedaliero e una lunga convalescenza, è diventata ora una questione di pochi minuti. “L’otoplastica”, riferisce uno specialista, “si realizza adesso in day hospital, consentendo il ritorno alle mura domestiche poche ore dopo l’operazione. Un vantaggio per il paziente, soprattutto se in tenera età, che non dovrà sopportare, dal punto di vista pratico ma anche psicologico, il peso di una degenza fuori casa e di un post-operatorio un tempo piuttosto doloroso.”
L’intervento è accessibile anche ai bambini di 5-6 anni: dopo quest’età, infatti, le orecchie non subiscono rilevanti modificazioni e nel contempo si possono prevenire quei comprensibili complessi legati ad un inestetismo che invita facilmente a scherzi e freddure.
Sulla questione sono concordi anche gli psicologi: meglio intervenire in età pre-scolare non solo per migliorare l’estetica ma anche per non incrinare l’immagine di sé. (Wikipedia)

Prima / Dopo
Costo
Sedi